Archivio | Maggio, 2013

Il Doppio Discorso dei Tedeschi

25 Mag

Se ne parla (ancora) in Europa….

Mercoledì 22 Maggio, il Ministro delle Finanze tedesco Wolfag Schauble e il suo omologo portoghese, hanno firmato un accordo bilaterale per lottare contro la disoccupazione, che in Portogallo riguarda quasi 42% dei giovani del Paese.

Non si sanno ancora i dettagli, ma quello che emerge è che la Banca di Sviluppo tedesca KFW aiuterà il Portogallo a creare la propria istituzione bancaria per affrontare il problema attraverso uno strumento  che utilizzerà i capitali privati per aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà. Un’iniziativa simile sarà conclusa anche tra Berlino e Parigi a metà della settimana prossima.

E mentre Schauble firma, la lungimirante (e vicina alle elezioni) Frau Merkel dichiara a Bruxelles che la Germania si impegnerà affinché sia raggiunto, entro la fine dell’estate, un accordo con il Parlamento Europeo per concludere i negoziati sugli strumenti per combattere la disoccupazione giovanile.  A questo proposito, il 3 Luglio, la Germania accoglierà i ministri e le agenzie del lavoro europei per seguire la tematica.  L’urgenza è molta dato che il budget di 6 miliardi di euro è già stato trovato.

Ci sono i soldi, ma mancano le idee…anomala situazione per la Euro-bubble.

Disoccupazione, problema europeo.

Emerge dunque che la Germania sta portando avanti sia il capitolo bilaterale che quello multilaterale in Europa. Ha capito che la politica dell’austerità non paga più ( e probabilmente non la farà rieleggere) e deve rifarsi un’immagine nei paesi che ha trattato da lassisti. Ha forse anche capito che l’immigrazione è meglio scegliersela e che gli anni dell’immigrazione delle “sole braccia” sono conclusi. Ora, in Germania, arrivano “cervelli” , anche molto qualificati, e non sarà un caso se i Goethe Istitutes stanno spuntando come funghi anche in Italia.

Ma non sarà questa un’altra mossa per spingere più verso il baratro i c.d.  paesi”PIGs”. Se  queste forme di “brain drain” ( cioè di acquisizione dei cervelli) sono istituzionalizzate, di fatto, non condanniamo ancora di più il declino di quei paesi, penalizzati già da qualche anno, dalle politiche di austerità?

O forse invece, non sarà questa l’Europa della quale tanti parlano: divisione del lavoro anche per i paesi. Migrazioni SUD-NORD perché li c’è lavoro, e flusso inverso (NORD-SUD), magari durante l’estate,  perché questi paesi sono solo sinonimo di buon cibo e di vacanze?

Saremmo mica veramente condannati a soli “pizza e mandolino”?

 

Noi Veniamo dal Lago

24 Mag

Il progetto nel quale sono inserita si occupa di pescatori di un lago artificiale costruito negli anni ’70 per produrre energia elettrica.
Parlando con alcuni di loro mi sono sentita dire “io vengo dal lago”, intendendo di essere originari di una delle comunità che sono state allagate per far posto a questo grosso bacino.
Villaggi, scuole, cimiteri, antiche rovine Maya, le terre più fertili del Paese: tutto è stato inesorabile coperto dall’acqua.
La vita di questa parte di Paese è cambiata per sempre.

Il dipartimento un tempo noto per il suo clima fresco è ora  caratterizzato da temperature torride. Gli agricoltori della zona si sono dovuti trasformare in pescatori. Le famiglie sono state sfollate e trasferite in altre località che portano l’umiliante nome di “Reubicaciones 1-2 y 3”; sono passati 15  anni prima che fossero garantiti i servizi di base (acqua, luce, scuole) in queste nuove comunità.

Nei periodi di secca alcune terre, ormai di proprietà dell’impresa elettrica, emergono dal lago e attraverso una catena di affitti e subaffitti vengono concesse a caro prezzo ai pescatori per fini agricoli. Vivere della sola pesca non è più possibile: il lago è inquinato, la concorrenza è forte e proviene sia dai pescatori che dai predatori naturali, il prezzo del pesce è deciso dagli intermediari che gestiscono tutto il commercio.

Sono trascorsi meno di 40 anni dalla sua costruzione. “Alcuni di noi avevano provato a resistere, ma quando l’acqua ha cominciato a salire… siamo dovuti andare via”.

Anche questo è El Salvador: piccole storie di gente comune che vive in un paese di cui non si parla mai.

Simona, 31 anni, El  Salvador

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Allarme Infanzia: Un Furto di Futuro

21 Mag

Allarme Infanzia: Un Furto di Futuro

Save the Children lancia la campagna Allarme Infanzia per denunciare che si sta svolgendo un furto di futuro ai danni dei minori italiani.

Il 25% degli adolescenti italiani pensa che il proprio futuro sarà più difficile rispetto a quello dei propri genitori e 1 ragazzo su 4 (il 23%) pensa o spera di andare all’estero per assicurarsi un’opportunità; l’80% dichiara di aver fatto delle rinunce causa crisi. Aumentano le disuguaglianze per l’accesso all’università: il 30% dei genitori non ce la fa a pagare la retta dei figli. Per il 41% di madri e padri gli aiuti economici diretti alle famiglia dovrebbero essere la più urgente misura anti-crisi del governo.

Una Call dell’International Labour Organization

17 Mag

Secondo  ILO’s Global Employment Trends for Youth 2013, la stima dei giovani disoccupati per questo 2013 sarà di 73.4 milioni, ovvero circa il 12.3% fuori dal mondo del lavoro. Un dato in crescita che arriverà nel 2018 al 12,8 %.  Purtroppo tale scenario rappresenta un incentivo all’occupazione temporanea e un inno alla bassa qualità del lavoro.

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Come ricorda José Manuel Salazar-Xirinachs, ILO’s Assistant Director-General for Policy, dal grafico sopra riportato si deduce la necessità di investire in politiche giovanili e di migliorare il collegamento tra le università e il mondo del lavoro.

A ribadirlo è Gianni Rosas, coordinatore del ILO’s Youth Employment Programme,  il quale sottolinea che non esiste una “one-size-fits all”  solution, ma cinque macro aree globali (macro-economic policies, employability, labour market policies, youth entrepreneurship and rights) da dover adattare alle diverse realtà nazionali e locali.

L’International Labour Organization, in questa sua “call for action”, fa emergere l’urgenza di un intervento istituzionale con politiche macroeconomiche, incentivi fiscali per promuovere nuovi investimenti produttivi e programmi specifici in grado di garantire un trattamento equo tra i giovani lavoratori.

Guardate l’intervento di Gianni Rosas : http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=YTZeNkfKjv8

 

 

 

 

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Internazionale: “Disoccupati di tutta Europa unitevi”

16 Mag

Dalla Francia alla Grecia, passando per l’Italia, milioni di ragazzi e ragazze non trovano lavoro.
Questo il tema trattato nell’ultimo numero di Internazionale domani in edicola.

No Profit: la Casa Internazionale delle Donne, in onda su Radio Rai Gr Parlamento

15 Mag

Segnaliamo un nuovo appuntamento con NO PROFIT, il programma ideato e condotto da Paola Severini Melograni.

In questa puntata:  “La Casa Internazionale delle Donne”

OSPITI: Francesca Koch, Presidente della Casa Internazionale delle Donne

Si parlerà delle attività della Casa Internazionale delle Donne, di femminicidio e della necessità di ratifica parlamentare della Convenzione di Istanbul del 2011 che riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione.

QUANDO: Giovedì  16 maggio alle ore 14.15

DOVE: Radio Rai Gr Parlamento

INFO: Potete scrivere a :gruppoangeli@gmail.com. Trovare la puntata dopo la messa in onda sul sito di Radio Rai Gr Parlamento.

 

Tre Anni

3 Mag

La durata media di un progetto di sviluppo è di tre anni. Noi siamo giá a metá strada; cominciamo a vedere i primi frutti che danno grande soddisfazione e voglia di andare avanti… ma la strada é ancora lunga ed é sempre piú evidente come tre anni non possano essere sufficienti.
Manca ancora un anno e mezzo. Tanti risultati sono stati raggiunti, tanti altri si raggiungeranno sicuramente. Alcuni invece sono stati giudicati chiaramente irrealizzabili in quanto poco realistici, rendendo necessario richiedere una variante al nostro ente finanziatore.
Poi ci sono gli obiettivi, e sono quelli che preoccupano. Da qui ad un anno e mezzo la sostenibilità non è garantita; servono più tempo e più risorse affinché tutto ciò che è stato investito fino ad ora non risulti solo uno spreco.
Capisco ora pienamente le parole del prof. quando a lezione sottolineava l’importanza di inserire i progetti in un processo di cambiamento. Il problema forse è che noi stiamo iniziando quel processo con i nostri progetti in loco. El Salvador è un paese uscito dalla guerra civile da appena 20 anni, e tutto ciò è ben riflesso nella sua società; a ciò si aggiungono i problemi “classici” di questi paesi, tra cui il machismo, l’eccessivo potere assunto da leader religiosi di alcune sette, l’analfabetismo, la violenza etc… .

Quando vivevo di soli manuali e teoria, pensavo che tre anni fossero abbastanza, forse anche troppi. Una successione di giorni, settimane e mesi in cui realizzare tantissime cose. Ora che comincio a scontrarmi con la realtà mi rendo conto dei mesi persi per star dietro alla burocrazia, della stagione delle piogge arrivata troppo presto che rischia di fermare i lavori, degli errori commessi in passato a cui ora bisogna rimediare, dei problemi quotidiani piccoli e grandi. Ma non si può andare oltre i tre anni, non con questo progetto. Non rimane allora che aspettare che esca un nuovo bando per continuare il lavoro fatto, perché pur con mille difficoltà questo progetto comincia a funzionare e parte dei beneficiari comincia a sentirlo proprio.

Simona, 31 anni, El Salvador

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Iniziativa indipendente volta a chiedere politiche concrete per i giovani italiani.

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